C.A.S.A.

CON AMORE SIAMO ACCOGLIENZA

La C.A.S.A. Famiglia Protetta nasce per accogliere e accompagnare le mamme che sono detenute insieme ai loro figli perché, pur continuando a scontare la propria pena, li possano crescere in uno spazio adeguato al loro sviluppo psicofisico.

La legge 62/2011 prevede che “in relazione al beneficio della detenzione domiciliare, viene dichiarato che l’espiazione di almeno un terzo della pena o di almeno quindici anni, può avvenire presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri o, se non sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti o di fuga, nella propria abitazione, o in altro luogo di privata dimora, o in luogo di cura, assistenza o accoglienza, al fine di provvedere alla cura e all’assistenza dei figli. In caso di impossibilità di espiare la pena nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora, la stessa può essere espiata nelle case famiglia protette allo scopo realizzate”.

 

Nina ha 4 anni quando per la prima volta viene accolta al CIAO. Lei e la sua mamma erano intimorite ma felici: venire a vivere in una casa colorata da condividere insieme a tanti altri bimbi era per Nina una vera gioia! Nina è vulcanica e curiosa: riusciva a strapparti un sorriso anche nelle giornate più faticose… Un sorriso che, dopo solo una settimana, abbiamo perso tutti, qui al CIAO…Nina e la mamma, in fretta e furia, hanno dovuto rifare i bagagli e sono tornate in carcere… pendeva sulla madre un ordine di carcerazione di cui non nessuno sapeva nulla! Tra baci, abbracci e lacrime ci siamo fatte una promessa: avremmo riportato Nina a casa! E così è stato! Dopo un anno, infatti, la mamma di Nina poteva chiedere la detenzione domiciliare e scontare quindi la sua pena fuori dal carcere… Siamo andate a prenderle direttamente a San Vittore, in piena pandemia da COVID19. Varcata la soglia del CIAO Nina esclama: “Finalmente sono ritornata a casa!”

Il 20 novembre 2016 la struttura gestita dall’associazione, viene riconosciuta come “Casa Famiglia Protetta” (così come previsto dalla legge 62/2011) grazie alla stipula di una Convenzione che l’associazione CIAO con Comune di Milano e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, e l’adesione di Tribunale di Milano e Tribunale di Sorveglianza, successivamente rinnovata anche con l’adesione di Tribunale per i Minorenni e Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.

Rappresenta la prima aperta in Italia e una delle uniche due, insieme a La Casa di Leda,  presenti su tutto il territorio nazionale.

La struttura è composta da 3 alloggi per l’autonomia autorizzati dall’ATS e accreditati dal Comune di Milano, situati su un unico piano, potendo così godere di ampi spazi in condivisione, come un lungo e ampio corridoio, una zona lavanderia con servizi igienici, una sala giochi e una sala di condivisione.

Le attività principali offerte dalla C.A.S.A. sono:

  • accoglimento della segnalazione da parte degli organi istituzionali ed effettuazione di uno o più colloqui con la persona interessata, in seguito alla quale vi è la valutazione sulla presa in carico
  • accoglienza abitativa del bambino e della sua mamma, in occasione di permesso premio, arresti domiciliari, misure alternative o sospensione pena
  • fornitura di materiale e beni utili al bambino e alla madre per la gestione della quotidianità (pannolini, alimenti, vestiario, beni di prima necessità, farmaci, trasporti pubblici, rette scolastiche e per la mensa,…). Generalmente le mamme sono prive di attività lavorativa e di sostegno economico esterno, ed è pertanto necessario provvedere ad offrire tutti i beni necessari
  • accompagnamento socio educativo, forte e costante, che  consenta alla madre di vivere in “libertà” la sua relazione genitoriale, che la supporti nello svolgimento del suo ruolo materno e nell’assunzione delle sue responsabilità di cura e di educazione, che la guidi nel percorso di reinserimento; che consenta al bambino di vivere in uno spazio adeguato a sé e alla sua relazione affettiva con la mamma
  • sostegno psicologico
  • sostegno all’accesso ai servizi sul territorio (sanitari, legali, lavorativi, educativi)

 

Si intende, infine, favorire il reinserimento sociale attraverso il coinvolgimento di realtà del privato sociale, delle istituzioni e della comunità tutta per una presa in carico condivisa e responsabilizzante.

L’associazione gestisce anche altri 4 alloggi per l’autonomia, all’interno dei quali vengono accolte mamme e bambini che hanno concluso il loro percorso in casa famiglia protetta e possono compiere un ulteriore passo si autonomia, e mamme e bambini in situazioni di fragilità psico sociale e economica.

In ognuna di queste case vi sono spazi adatti al corretto sviluppo del minore, si realizzano progetti per il benessere di minore e madre e si tende all’integrazione sociale del nucleo, coinvolgendo nelle diverse attività anche gli abitanti del territorio circostante.